sabato 8 febbraio 2014

Liturgia della Parola - V domenica del Tempo ordinario / anno A


Pieno di luce è il ricco tesoro che la divina Liturgia eucaristica di questa domenica ci offre attingendo al prezioso e sacro scrigno della Parola di Dio!
Il Signore stesso, attraverso la profezia di Isaia, ci insegna che le opere di misericordia, di vera carità e solidarietà, di giustizia, di amore, di comprensione, compassione e consolazione verso tutta l'umanità sofferente, a partire da ogni prossimo che ci passa accanto, diventano luce vera, che sorge come l'aurora e brilla fra le tenebre del mondo.
Il salmo responsoriale riassume il medesimo concetto nel ritornello "Il giusto risplende come luce" proprio per la sua misericordia, pietà e giustizia, che lo rende felice e saldo per sempre.
Gli fa eco la Parola del Signore Gesù, che nel Vangelo, che ci chiama in prima persona ad essere luce per il mondo, facendo risplendere la luce delle opere buone dell'intera comunità ecclesiale affinché il mondo riconosca di dover rendere gloria a Dio. Se è vero infatti che gli atti di carità di ciascun cristiano non devono essere ostentate e vantate (non sappia la sinistra ciò che fa la destra) ma nascoste nel silenzio sotto gli occhi di Dio solo, le "vostre" (al plurale!) opere buone, cioè quelle collettive fatte a nome di tutta la Chiesa e non dei singoli, devono risplendere a testimonianza per il mondo!
Come facciamo ad essere luce del mondo, così come ci vuole Gesù? Seguendo Lui e imitando Lui, Colui che con certezza ha potuto affermare: "Io sono la luce del mondo: chi segue me avrà la luce della vita".

Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio] 
nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio». 
(Isaia 58,7-10)


Il giusto risplende come luce.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.
(Salmo 111)


Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. 
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
(2 Corinzi 2,1-5)


Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Alleluia.
(Giovanni 8-12)



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
(Matteo 5,13-16)

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